9 Ottobre 2014
di Gemma
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Cari amici : Appello importante agli Immigrati Volenterosi

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Potete iscrivervi da subito , ai corsi gratuiti di Lingua italiana 

in corso dal lunedì al venerdi, presso la sede della associazione

Casa Africa , Via degli Artisti 32 

00187 Roma- Metro Piazza Barberini.

Tel. 06 42010536 – Cell. 333 2346917

e.mail: gemma.roma@yahoo.it

M.BA – Resp. Uff. stampa

Ecco alcune delle foto di studenti con i professori

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30 Settembre 2014
di Gemma
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Commemorazione a Montecitorio

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La Associazione Casa Africa Vi invita alla commemorazione dei nostri defunti, morti nel deserto e nel Mar Mediterraneo. Uniamoci in preghiera insieme a tutte le religioni ed agli amici.
Piazza Montecitorio, 3 ottobre 2014, dalle ore 16.00 alle ore 19.00

Con affetto,
Gemma Vecchio

23 Settembre 2014
di Gemma
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Immigrazione: Commemorazione dei caduti nel deserto e nel Mar Mediterraneo

Il 3 Ottobre 2014, dalle ore: 16:00 alle 19:00 si svolgerà a Roma
in -Piazza Monte Citorio, la Commemorazione degli immigrati morti
durante il percorso nel deserto e nel Mare Mediterraneo, per
raggiungere l’Europa.

A questo evento parteciperanno:  Casa-Africa- l’Associazione
Religions for peace, le  Comunità Eritrea ed Etiope con tanti altri.

M.Ba Resp. Ufficio Stampa
Casa Africa

23 Settembre 2014
di Gemma
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Israele: molestie dello Stato

In un rapporto di 84 pagine, Human Right Watch (HRW) incastra nuovamente la politica svolta di Tel-Aviv verso i rifugiati subsahariani. Secondo l’ONG, spinti al limite dalle misure coercitive senza precedenti, sono circa 7000 Sudanesi ed Eritrei che sono stati costretti a lasciare il territorio israeliano dall’inizio dell’anno.

Dal ritorno nel loro paese di origine, numerosi di loro sono stati arrestati arbitrariamente, toturati e a volte accusati di tradimento per essersi esiliati in Israele. Gli abusi dimostrano che questi rifugiati si trovano esposti a una minaccia continua. HRW descrive in quale maniera alcune disposizioni, contro l’opinione della Corte suprema, ostacolano illegalmente i tentativi dei richiedenti asilo eritrei e sudanesi per ottenere una protezione in virtù del diritto israeliano e internazionale.

Ad oggi, più di 41 000 richiedenti asilo subsahariani vivono in Israele, spesso nella paura di essere trasferiti dalla polizia di immigrazione nei centri di detenzioni di Holot e Saharonim, dove sono già ammucchiati circa 3 000 Eritei e Sudanesi.

4 Settembre 2014
di Gemma
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Marcia: Un forte impegno per la pace, da Reggio Emilia a Reggio Calabria

Oggi il mondo é catapultato in uno spazio sconosciuto, dove non c’é più pace, dall’Est all’Ovest, dal Nord al Sud, contrassegnato, sopratutto dalle guerre, dalle carestie, dalle innondazioni, i Cambiamenti climatici , dall’immigrazione di massa con enormi perdite di vite
umane durante la traversata dal deserto al mar Mediterraneo. Comunque sia , stiamo vivendo sofferenze su sofferenze, come se niente é più possibile fare per poter vivere in pace .

Un sostegno é indispensabile, per questi due giovani ragazzi, immigrati in Italia,uno dal RD. Congo John Mpaliza, l’altro dalla Siria Jean Bassmaji , che promuovono la marcia ” Reggio-Reggio “ parte da Reggio Emilia a Reggio Calabria, per la pace in entrambi i paesi: Repubblica democratica del Congo e in Siria .

E’ una iniziativa , tra le ultime , che ha lo scopo di fermare le atrocità sparse nel mondo ( l’esempio di Papa Francesco per la pace é eclatante), i leaders del pianeta e le le religioni discutano in continuazione di pace per la salvaguardia dell’Umanità, ma stiamo
ancora vedendo lontana la luce per la sua concretizzazione universale…
Che sarà di noi domani, Quale futuro ?
Comunque la marcia stà per arrivare a Roma il 20 di questo mese.
Siamo tutti pronti per la sfida?
M.Ba Resp. Ufficio Stampa
Casa Africa

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28 Agosto 2014
di Gemma
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“Mare Nostrum”

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Per favore aiutate le migliaia di immigrati intrappolati in Libia, è una vera propria tragedia senza acqua, cibo in carcere e nei cortili condominiali ammassati accovacciati. Ginocchia al petto non possono stendere le gambe talmente sono numerosi sono in spazi angusti, inesistenti i sevizi igienici.

E così da sempre per questo si ammalano e puzzano come cadaveri lo dicono quelli che arrivano in Italia ci sentiamo quando vengono a soccorrerci gli italiani con le mascherine e odiamo noi stessi. Un appello alle istituzioni italiane e internazionali per un corridoio umanitario.

Sono anche dell’idea di coinvolgere governi africani affinché si prendano la propria responsabilità . Fare in modo che, chi non vuole ritornare nel proprio paese , possa essere ospitato in altri stati africani anche perché quelli europei sono saturi , la loro presenza in europa non fa altro che alimentare polemiche e pregiudizi. Costerebbe molto meno tenerli in Africa promuovendo dialogo e proponendo progetti costruttivi anzichè spendere nove milioni al mese per il Mare Nostrum.
Gemma Vecchio

16 Luglio 2014
di Gemma
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Gemma Vecchio: ” Mamma Africa “

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Quante Gemma operano a Roma nell’ambito dell’immigrazione,
in favore degli esuli africani?. Da mesi, da quando gli sbarchi
si moltiplicano nelle sponde del mediterraneo,in Italia,

Gemma non trova pace.

Tutti i giorni opera per le migliaia di rifugiati che arrivano, dall’Eritrea,
dalla Somalia,dalla Siria, dalla Tunisia, senza distinzione di
razza o di religione.

Questi immigrati non sanno dove andare,dove alloggiare, dove dormire.

In piazza indipendenza é quasi un incubo. Lì arrivano in massa,
la maggior parte minorenni, bambini, donne incinta e anche lì
che si ferma il tempo e la corsa di alcuni, sperando di trovare
un futuro migliore o proseguire verso l’Europa.

In alcune facce si legge solo sofferenza, paura,disperazione,
inquietudine.Nonostante la fame, dormono perfino per terra
sui cartoni, sotto la pioggia e l’umidità.

L’unico loro momento di relax o di sfogo é quando arriva Gemma
chiamata “mamma-africa”, per calmare un pò gli animi .
Lei é forte, dolce con tutti. Molti ricevono da lei un aiutino,
la possibiltà di fare una telefonata in Africa, a tizio e caio,
in Italia, in Germania, in Svizzera, in Norvegia, in Belgio,
in Francia, in Inghilterra, perfino in Australia,per tutto il
mondo, per farsi aiutare, per un consiglio, per ricevere un pò
di denaro, ecc.

Gemma stà lì a disposizione dalle prime ore del mattino!
Offre da mangiare, bere, vestiti, compra medicine e scarica e
ricarica in continuazione schede telefononiche senza sosta.

M.BA- Resp.Uff. Stampa
Casa-africa

16 Luglio 2014
di Gemma
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Libro: ” I bambini fantasmi “

BAMBINI

Sono milioni, nel mondo (in Africa, in Asia, ma anche, in Europa).
Sprovvisti di uno dei diritti dell’uomo tra i più fondamentali,
quello di avere una identità riconosciuta : non esistono semplicemente,
per le amministrazioni dei loro paesi. Non essendo stati registrati
alla nascita perchè era toppo complicato, troppo caro, perchè erano
lontani da tutto, o presi nei conflitti di frontiere o di etnie.

Questi bambini ” fantasmi ” non hanno nessun avvenire ( futuro )
e sono la preda dei traffici e degli abusi più sordidi.

Ma delle donne e degli uomini lottano per fermare questo scandalo,
e per delle soluzioni esistenti, che sono, a volte semplici,
da realizzare in Europa. Gli autori, dirigenti dell’Associazione
del notariato francofono, sono impegnati,nella promozione dello
stato civile, nei paesi in sviluppo.

Descrivono questa mobilitazione poichè i bambini del mondo abbiano
diritto ad una identità. Una lotta portata da una campagna dell’Unicef,
e sostenuta da Robert Badinter, che ne racconta tutta l’urgenza nella sua
prefazione.

” Les enfants fantômes “
di Laurent Dejoie e Abdoulaye Harissou
Prefazione di Robert Badinter
Edizioni: Albin Michel, 170 p.

15 Luglio 2014
di Gemma
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L’Associazione Onlus Casa-Africa invita tutti al rito del caffè a Villa Osio, alla festa dell’Unità

CaffinEtiopia

Il Rito del Caffè

* Il Caffè é spesso preparato da una “SERATEGNA” (donna che fa tutto),
a volte dalla donna di casa (padrona) o da un membro della famiglia.

Il rito del caffè, contributo musulmano alla identità nazionale
etiope.Dalle sue annate d’arabica del Harar, del Sidamo o del
Kaffa, il cafè etiope é internazionalmente celebre e apprezzato.
In Etiopia stesso,questa bevanda é indispensabile nei momenti
di convivialità, e la procedura rituale che disciplina la sua
preparazione, costituisce una delle poche tradizioni di dimensione
veramente nazionale, perchè supera le compartimentazioni etniche e
religiose. Questa pratica é espressa in diverse varianti.
La coesistenza fra cristiani e musulmani si sono giocati nella storia
questa bevanda e ed hanno partecipato alla costruzione dell’identità
nazionale etiope.

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Una tradizione inventata

Si potrebbe pensare che la predilezione degli etiopi per
il caffè é antica, anche immemoriale, perchè i botanici
hanno identificato le montagne dell’Etiopia meridionale
come il luogo di origine probabile della pianta del caffè.
Il rituale etiope del caffè procede in un modo di preparazione
e di consumo anticamente praticato dai musulmani dell’Etiopia,
ma é solo a partire dell’inizio del XX° secolo che questa bevanda
ha iniziato ad essere consumata da tutti gli etiopi.

La sua laicità e la sua propagazione sono dei fenomeni molto
recenti, contemporanemente alla costruzione dello Stato
nazionale contemporaneo, fondato sul modello della cultura
cristiana “Amhara” .

Precedentemente, il caffè era stato preparato nelle società
musulmane o pagane, particolarmente durante le cerimonie
religiose con lo scopo di stimolare l’ardore della preghiera.
Per i Cristiani, bere del caffè era formalmente proibito,
al punto di essere considerato come un atto di apostasia.

Il caffè era un ingrediente particolarmente propizio a questa
conciliazione perchè la sua preparazione e la sua consumazione
formano uno spazio di convivialità che favorisce l’intrattenimento
di relazioni di buon vicinato (di casa).

E’ questa trasformazione di una pratica rituale musulmana
di ordine mistico infatti caratteristica dell’identità nazionale.
La tradizione più ricorrente a proposito del processo di
secolarizzazione del caffè dice che i Cristiani di Etiopia
hanno adottato questa bevanda nel corso della grande carestia
che durò tra il 1888 e 1892, perché avvrebbero constatato che i
musulmani resistevano meglio alla fame e alle epidemie.

* L’accoglienze degli Etiopi é straordinaria, molto conviviale,
ogni visitatore ha il piacere di partecipare alla “Cerimonia
del Caffè”, rituale tradizionale in questo paese dove l’ospitalità
é conforme alla gentilezza di questo popolo. E’ un modo per ricevere
le famiglie, amici, visitatori stranieri, qualsiasi sia il colore
della pelle . Non si vede il tempo che passa,ci si sente bene in ogni
momento.

Il caffè chiamato “Bounna”, di origine etiope non é torrefatto.
La cultura del caffè é una delle principali risorse di reddito
e rappresenta il simbolo dell’ospitalità.

Il caffè é spesso prepato da una “Serategna” (donna che fa tutto),
a volte anche dalla donna di casa o un membro della famiglia.
M.BA

Festa dell’Unità – via di Porta Ardeatina e nel Parco della Casa
del Jazz a Villa Osio

8 Luglio 2014
di Gemma
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Immigrazione: Tragedia su tragedia a Lampedusa

Con questi sbarchi quotidiani, Lampedusa é diventata il polo
di attrazione di tragedie senza fine. Una isola senza difesa!
Chi può salvare Lampedusa? Dove é l’Europa?

Che fine ha fatto la bontà umana all’ alba di questo nuovo
millennio!. Migliaia sono le persone che attraversano tutti i
giorni il deserto, il mare, per raggiungere l’Europa senza confine,
dal Pakistan, dall’India, dalle Filippine, dall’Africa, dall’Indonesia,
dalla Cina, dall’Afghanistan, dalla Siria, dall’Iraq ecc…

Oggi la morte nel Mar Nostrum, ha preso perfino la mescolanza
dei popoli che si é sempre consolidata in questa parte del
mondo “MEDITERRANEO”, che sembrava essere un angolo
del paradiso, si é tradotto in inferno senza ritorno.
E’ un mare al SOLO controllo dei trafficanti, e quant’altro.
Fenomeni di guerra, di attentati, di terroristi che scuotono
l’intero pianeta .

Muoiono nei mari, sulle barche, per strada, nel deserto,
dappertutto, perfino quelli fortunati che hanno toccato terra,
addirittura qualcuno muore per fame dopo aver raggiunto la Città.

Che potremo fare in questo inizio secolo (XXI°), per difendere
o evitare tragedie, in Italia e nel mondo?
M.BA

“Il nostro mestiere non é di far piacere, tantomeno di far torto,
é di portare la penna sulla piaga.” Albert Londres scrittore

“No, non siete morti gratuiti. Siete i testimoni dell’Africa
immortale, siete i testimoni del nuovo mondo che sarà domani”.
Léopold Sédar Senghor Poeta ed ex- capo d’Stato senegalese

“Arretez le mal avant qu’il n’existe ; calmez le désordre avant qu’il n’éclate”. Lao -Tseu