10 Marzo 2016
di Gemma
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Unione Africana: Il Summit riconosce i vincitori del premio Kwame N’Krumah

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Il 26° Summit dell’Unione africana (UA), si é concluso, il 31 gennaio scorso, presso la sede dell’Unione africana, ad Addis-Abeba capitale etiope, ed ha riconosciuto i vincitori del prestigioso Premio Scientifico Continentale Kwame N’Krumah.

Il Summit ha individuato due scientifici africani distinti: il professore Opara Umezurike del Nigeria e la professoressa Nyokong Tebello dell’Africa del Sudafrica, sotto l’edizione 2015 del prestigioso premio Scientifico Continentale.

La cerimonia della consegna dei premi ha avuto luogo, il sabato, 31 gennaio , durante l’apertura della 26^ sessione dell’Assemblea dei capi di stato e di governo.

Martial De Paul Ikounga, commissario dell’UA, per le risorse, la Scienza e la tecnologia, ha animato la cerimonia della consegna dei premi. Il commissario ha spiegato che il Premio scientico continentale Kwame N’Krumah é attribuito su tre livelli: livello nazionale, regionale e continentale, con l’obiettivo di onorare gli uomini e le donne africane nella scienza, dove si sono distinti per il loro contributo allo sviluppo dell’Africa , grazie al loro lavoro nel campo della ricerca e della formazione.

Nkosazana Dlamini-Zuma, presidente della Commissione dell’UA, ha sottolineato nella sua dichiarazione, che l’Africa é un attore mondiale di primo piano in termini di risorse umane e naturali abbondanti, che, se sono strategicamente sfruttate, contribuiranno , enormamente, allo sviluppo.

Ha fatto sapere che la prodottività economica dell’Africa é, strettamente, legata alle competenze scientifiche e tecnologiche della manodopera africana.

Per poter realizzare le aspirazioni crescenti dei cittadini africani e le aspettative mondiali, l’agenda dell’UA 2063 è sostenuta dall’educazione, la scienza e la tecnologia come facilitatori per compiere degli imperativi di sviluppo a livello nazionale, regionale e continentale.

Ogni laureato ha ricevuto un assegno di 100.000 dollari, per rinforzare, la loro capacità di ricerca nei campi delle scienze fondamentali, della tecnologia e dell’innovazione. Esprimendosi a nome dei laureati, il professore, Nyokong Tebello, ha dichiarato il suo ottimismo, che i scientifici africani faranno buoni progressi verso un’Africa migliore e sana nel prossimo decennio, in particolare, nella ricerca di soluzioni ai grandi problemi sui quali il continente é confrontato.

26 Gennaio 2016
di Gemma
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Giusi Nicolini

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Il Sindaco di Lampedusa ha ricevuto il Premio Simone de Beauvoir per la sua azione a favore dei rifugiati. Lavorando in stretto collaborazione con le guardie costiere italiane che salvano i naufragati, ha stabilito sull’isola un centro di accoglienza che è da modello per tutti gli altri .

26 Gennaio 2016
di Gemma
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Stati Uniti

Negli Stati-Uniti, 1,5 milioni di Americani sono stati uccisi con armi da fuoco, dal 1980. Un numero maggiore delle persone  uccise durante la guerra civile americana (1861-1865) , ma è molto meno dell’insieme dei morti delle guerre americane contro la Corea del Nord, il Vietnam, l’Iraq, l’Afghanistan…Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

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16 Novembre 2015
di Gemma
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ABBIAMO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO PER FERMARE L’INGIUSTIZIA CHE SUBISCONO GLI INNOCENTI !

FIRMA LA PETIZIONE SUL SITO WWW.CHANGE.ORG

IL SILENZIO CHE UCCIDE

La miseria a scopo di lucro è una forma di inaudita violenza, che si esprime spesso attraverso un’insistita, quasi compiaciuta esposizione dei volti dei bambini piagati e torturati dalle mosche, dei loro ventri gonfi, dei loro corpi scheletrici, come anche quelli di donne e uomini afflitti dalla fame.
E tutto per guadagnarci sopra. Inoculando inoltre nell’immaginario collettivo l’idea che nero e straniero siano in sostanza sinonimi di malattia e povertà.
Oltre a questa immagine miserabile si aggiunge la beffa dello sfruttamento delle ricchezze naturali appartenenti a questi popoli, ai quali però è negato l’accesso ai guadagni derivanti da queste risorse.
Inoltre guerre, precarietà politica e traffico d’armi destabilizzano molti di questi Paesi ricchi di materie prime. Con le armi costano ben più del cibo… E ci si chiede come mai poi questi Paesi s’indebitino.
Dopotutto, se il ricco Occidente gode di tecnologie all’avanguardia e utilizza sofisticati macchinari è grazie alle materie prime dei cosiddetti Paesi poveri.
Quell’Occidente che produce cibo in quantità pari a una volta e mezzo quello che consuma, laddove poi solo una minima quantità di ciò che avanza viene consegnata al banco alimentare, mentre la maggior parte viene smaltita, anziché sfamare i bisognosi. Inoltre lo smaltimento di questo cibo produce emissione di CO2, inquinando. Come sappiamo attraverso le cronache e i racconti di coloro che scappano dalla loro terra, come tanti africani, siriani, afghani, iracheni, è chi progetta a tavolino i conflitti in questi Paesi responsabile della loro devastazione, più ancora delle catastrofi naturali che talvolta vi si abbattono.
Ma i mercanti della morte non vengono puniti per i loro crimini contro l’umanità. E allora, quale democrazia e quale civiltà è quella che permette tutto questo?
Il seguente testo è un sermone del pastore Martin Niemöller sull’inattività degli
intellettuali tedeschi in seguito all’ascesa al potere dei nazisti e delle purghe dei
loro obiettivi scelti, gruppo dopo gruppo.
La poesia è ben conosciuta e frequentemente citata, ed è un modello popolare per
descrivere i pericoli dell’apatia politica, e come essa alle volte inizi con un odio
teso ad impaurire obiettivi e di come alle volte esca fuori controllo.
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché
rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano
antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.
Quindi nessuno è immune. Tutto quello che capita agli altri può capitare a chiunque di noi. L’indifferenza uccide.

Devolvi il 5 x mille a Casa Africa per contribuire al sostegno allo sviluppo e all’emancipazione dell’Africa.
C.F. 97533990582

16 Novembre 2015
di Gemma
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Uscire dalla povertà

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Il 4 ottobre scorso, la Banca mondiale (BM) ha annunciato che il numero di persone che vivono in condizioni di povertà a livello mondiale, passerà sotto la barra del 10% entro la fine dell’anno.

Ben vero però, che questo rapporto considera “uno scenario ottimista”, in cui il mondo avrà sradicato totalmente la miseria da qui al 2030, ma delle sacche di estrema povertà, risulteranno ancora, sopratutto nei paesi subsahariani.

Le cifre sono piuttosto eloquenti: la maggior parte dei paesi africani godono di un medico per ogni 2000 abitanti e 350 milioni di persone, non hanno accesso all’acqua potabile. E questo, nonostante i 50 miliardi di dollari investiti dal 2012, per lo sviluppo delle infrastrutture essenziali.

23 Luglio 2015
di Gemma
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Daniel Teklehaimanot

A 26 anni, questo ciclista eritreo membro della squadra sudafricana MTN-Qhubeka, già primo subsahariano di colore a partecipare al Tour de France, é diventato il primo Africano a portare la maglia a pois di leader della classifica degli scalatori.

 

242_44306_6(photo by ciclonet.it)

16 Luglio 2015
di Gemma
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Ramadan Karim

Auguri a tutti i Musulmani del mondo
Che DIO  illumini tutti noi affinché regni la pace e l’amore nel mondo.

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CASA AFRICA FESTEGGIA INSIEME AI RIFUGIATI E AMICI MUSULMANI

CASAAFRICA AUGURA A TUTTI GLI IMMIGRATI MUSULMANI AFRICANI E DEL MONDO BUON FINE RAMADAN . BUONA PREGHERA PER DOMANI VENERDI.  M.BA RESP. UFF. STAMPA.

13 Luglio 2015
di Gemma
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CASA AFRICA ASSOCIAZIONE DI SOLIDARIETA’ E PROMOZIONE SOCIALE O.N.LU.S Via degli Artisti n.32 – 00186 Roma Tel /Fax 06.42021055 cell. 333.2346917

LA LANGUE ITALIENNE

Apprendre l’italien et un métier, sont deux étapes fondamentales, pour ta réalisation personnelle, pour trouver un emploi, pour t’intégrer. Utilise le temps libre à ta disposition durant ton séjour, en fréquentant les Centres d’Accueil pour étudier la langue italienne, pour apprendre un métier ou pour travailler dans le domaine de l’intermédiation culturelle. En attendant que ton status de Rifugié Politique ou Humanitaire soit reconnu, commence à faire des efforts, pour créer des opportunités, pour ta vie future, quand tu devras laisser le Centre d’Accueil. Connaître l’italien et apprendre un métier , sont deux atouts essentiels pour trouver un emploi en Italie ou ailleurs.

Cours GRATUITS d’ITALIEN POUR ETRANGERS C/o ONLUS CASA AFRICA Via degli Artisti 32, Roma De lundì à vendredi de 10,00 heures a 12,00 heures et de 16,30 heures à 18,30 heures

ITALIAN
Learning the Italian language and a job is essential for your personal growth. It will help you find an occupation, integrate into the Italian society, live well! Use your time at Migrant Centers to study Italian and attend training courses to learn a craft, a profession or to work as a cultural mediator. While you wait for a response on your application for Refugee Status make an effort to create opportunities for yourself for when you will be asked to leave the migrant center. Knowing Italian or another language and a profession is essential to find a job and improve your lives in Italy or elsewhere.
Italian courses for foreigners FOR FREE at c/o ONLUS CASA AFRICA
Via degli Artisti 32 – Rome from Monday to Friday 10,00-12,00 in the morning and 4,30-6,30 in the afternoon

ITALIANO
Aprender el Italiano es fundamental para tu realización personal y para poder trabajar, integrarte,vivir bien! Ocupa tu tiempo libre durante el período a transcurrir en el Centro de Acogida para estudiar el idioma italiano o concurrir a los cursos dedicados para aprender un arte, un oficio o para trabajar en el campo de la intermediación cultural. Mientras esperas por una respuesta a tu solicitud por la condiciòn de refugiado, puedes hacer un esfuerzo màs para crearte oportunidades utiles por el momento en el cual tendràs que dejar el centro de acogida. Conocer el italiano y aprender un oficio es fundamental para conseguir una chance de trabajo y de vida en Italia o en otro lugar.
Cursos de Italiano para Extranjeros totalmente GRATUITOS en ONLUS CASA AFRICA via degli Artisti, 32 – Roma de lunes al viernes de 10,00 a 12,00 y de 16,30 a 18,30.

ITALIYEN
Italiyen xanne n’do na itali khanne xara ke ni fo xoore ya, bao awa o demana nan kati na o seraxun tiabatindi, na o dema golin xibaren gna. O na kati na o bireyé n’sirondi siri. Waxati duro bega an maxa odo waxatimbé naxa an ga an kahiti n’kitana polisinkan gna ,an lawa italiyen xanne xarana an kampondi .An lawa metié xarana fo be gan demana waxatimbé saada an ga n’kahitin kitana. Na itali xanne xara na a tou ,na metié xara na a tou kenni fo khore gna fo be ga an demana na an bireye nokhondi itali noxondi ado douna noxutana.
Italiye xanne wa xarenne CASAAFRICA gna khafou fonta touguenne. Khari axan na italiye xanne xara VIA DEGLI ARTISTI 32. Na joppa teningné na wara jouma gna na outou mekhé 10,00 na wara 12,00 ado nellé na outou mekhé 16,30 na wara 18,30.

ITALIANO
Imparare la lingua italiana è fondamentale per la tua realizzazione personale, per lavorare, integrarti,vivere bene! Impiega il tempo libero che hai durante il tuo periodo di soggiorno nei Centri di Accoglienza per studiare la lingua italiana o frequentare dei corsi per imparare un’arte, un mestiere, o magari lavorare nel campo dell’intermediazione culturale. Mentre aspetti di ottenere il tuo Riconoscimento di Status di Rifugiato Politico, o quello Umanitario, impegnati per avere delle opportunità una volta che ti sarà chiesto di lasciare il Centro. Conoscere l’Italiano e imparare un mestiere è fondamentale per avere chance di lavoro e di vita in Italia o altrove.
Corsi di Italiano per Stranieri TOTALMENTE GRATUITI c/o ONLUS CASA AFRICA Via degli Artisti, 32 Dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 16,30 alle 18,30

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12 Luglio 2015
di Gemma
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Dossier – Gli “La storia che pochi conoscono”

“Le tragedie a Lampedusa, una vicenda umana che parte da lontano: migliaia i morti in mare, bambini, mamme e papà”

La tragedia era annunciata. È frustrante e doloroso che le autorità continuino a tergiversare in merito alla questione dell’immigrazione
anche, e soprattutto, all’indomani dei tragico eventi avvenuto sulle coste di Lampedusa.
La demagogia non è più accettabile, ed è impensabile che soltanto il pattugliamento del Mediterraneo possa rappresentare la soluzione al problema, così come recentemente proposto: questo non fermerà né i flussi migratori né i numeri dei morti. Condizione imprescindibile per uno sviluppo reale e condiviso è un cambiamento radicale della mentalità governativa occidentale, che sostituisca quegli interessi economici che armano i paesi africani, fomentandone guerre intestine, avviando un dialogo di pace e cooperazione.

È assolutamente necessario realizzare un progetto-argine, che sia degno di chiamarsi tale, per evitare che i rifugiati attraversino il deserto e vengano piuttosto dirottati verso confini in cui possano essere accolti con rispetto e umanità.

È altrettanto necessario che venga offerta loro la possibilità di accedere
ad un’istruzione completa e a una formazione pari a quella occidentale,
anche attraverso scuole e università collegate online, e la diffusione di arti e mestieri (dal settore agricolo a quello ittico, dalla trasformazione alla conservazione).  Bisogna lottare affinché ogni governo rispetti il confine dei paesi a esso vicini, senza approfittare della superiorità numerica della sua popolazione. Sarebbe bene che qualcosa si illumini nella coscienza delle Nazioni Unite e nei governi occidentali, affinché possano ragionare in modo imparziale e giusto, poiché quello che è successo finora assomiglia più alla mentalità dei malavitosi che non di
uomini giusti, che proteggono l’umanità. Gli etiopi per farsi accogliere in Occidente dichiarano spesso di essere eritrei, al fine di ottenere lo status di rifugiato politico. Lasciano, così, la loro terra fertile e bella, ridotta a uso e consumo delle nazioni occidentali che, anziché sfamare la popolazione, coltivano o mais per biocarburanti eccetera, oppure
fiori, così come in Kenya e in altri paesi. L’Etiopia potrebbe diventare il silos per l’Africa se solo vi si coltivassero il grano e tutto ciò che è necessario per l’alimentazione degli esseri umani e animali.

La pace gioverebbe a entrambi i paesi, oltretutto fatti di fratelli che condividono la stessa cultura, lo stesso cibo, le stesse usanze: ci sono più cose che possono unirli che dividerli. Occorre guardare lontano verso la costruzione di un’Africa Unita, per una vita migliore degli africani. Certo, la realizzazione di questa unione può essere ardua, perché va contro gli interessi occidentali. L’Africa è il continente più ricco di tutte le risorse e illumina il mondo restando al buio. Una buona riflessione aiuterebbe per sostenere un progetto di unione Europa-Africa, che diventerebbe la migliore delle unioni, avendo un
continente la tecnologia e l’altro le materie prime: sarebbe un mondo perfetto, abbandonando le ostilità, l’egoismo, le guerre e lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

Ci sarebbe tutto per tutti e non più tutto per pochi, come Dio comanda. Abbiamo finito le guance  per versarci le nostre lacrime e per porgerle. (Quando Dio creò l’essere umano sono certa che non era per essere schiaffeggiato).

 

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Dossier Sicurezza n. 45 Maggio – Settembre 2013

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