9 Giugno 2016
di Gemma
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malick-sidibe-morto

Il fotografo di fama internazionale maliano Malick Sidibé considerato come uno dei pionieri africani della sua arte, é deceduto a Bamako, all’età di 80 anni, il 14 aprile scorso.  E’ una grande perdita per il Mali e per l’Africa.

“Faceva parte del nostro patrimonio culturale” ha dichiarato la ministra maliana della cultura, N’Diaye Ramatoulaye Diallo.

L’opera di Malick Sidibé é stata riconosciuta ,  tra l’altro con il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia (primo fotografo a ricevere il premio alla carriera ), il premio  Hasselblad (Svezia) ed il premio del ICP (Centro international della fotografia, New York).

Attraverso le sue foto realizzate nel suo “Studio Malick” durante gli anni ’50 e ’60, ha consegnato un lavoro di notevole importanza sulla storia africana.

Le sue foto furono una tappa di emancipazione, di agitazioni culturali, di fierezza e di speranza per l’avvenire”, ha sottolineato il jury “PhotoEspana”, attribuendolo il suo premio nel 2009.

5 Maggio 2016
di Gemma
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ABBIAMO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO PER FERMARE L’INGIUSTIZIA CHE SUBISCONO GLI INNOCENTI !

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IL SILENZIO CHE UCCIDE

La miseria a scopo di lucro è una forma di inaudita violenza, che si esprime spesso attraverso un’insistita, quasi compiaciuta esposizione dei volti dei bambini piagati e torturati dalle mosche, dei loro ventri gonfi, dei loro corpi scheletrici, come anche quelli di donne e uomini afflitti dalla fame.
E tutto per guadagnarci sopra. Inoculando inoltre nell’immaginario collettivo l’idea che nero e straniero siano in sostanza sinonimi di malattia e povertà.
Oltre a questa immagine miserabile si aggiunge la beffa dello sfruttamento delle ricchezze naturali appartenenti a questi popoli, ai quali però è negato l’accesso ai guadagni derivanti da queste risorse.
Inoltre guerre, precarietà politica e traffico d’armi destabilizzano molti di questi Paesi ricchi di materie prime. Con le armi costano ben più del cibo… E ci si chiede come mai poi questi Paesi s’indebitino.
Dopotutto, se il ricco Occidente gode di tecnologie all’avanguardia e utilizza sofisticati macchinari è grazie alle materie prime dei cosiddetti Paesi poveri.
Quell’Occidente che produce cibo in quantità pari a una volta e mezzo quello che consuma, laddove poi solo una minima quantità di ciò che avanza viene consegnata al banco alimentare, mentre la maggior parte viene smaltita, anziché sfamare i bisognosi. Inoltre lo smaltimento di questo cibo produce emissione di CO2, inquinando. Come sappiamo attraverso le cronache e i racconti di coloro che scappano dalla loro terra, come tanti africani, siriani, afghani, iracheni, è chi progetta a tavolino i conflitti in questi Paesi responsabile della loro devastazione, più ancora delle catastrofi naturali che talvolta vi si abbattono.
Ma i mercanti della morte non vengono puniti per i loro crimini contro l’umanità. E allora, quale democrazia e quale civiltà è quella che permette tutto questo?
Il seguente testo è un sermone del pastore Martin Niemöller sull’inattività degli
intellettuali tedeschi in seguito all’ascesa al potere dei nazisti e delle purghe dei
loro obiettivi scelti, gruppo dopo gruppo.
La poesia è ben conosciuta e frequentemente citata, ed è un modello popolare per
descrivere i pericoli dell’apatia politica, e come essa alle volte inizi con un odio
teso ad impaurire obiettivi e di come alle volte esca fuori controllo.
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché
rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano
antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.
Quindi nessuno è immune. Tutto quello che capita agli altri può capitare a chiunque di noi. L’indifferenza uccide.

Devolvi il 5 x mille a Casa Africa per contribuire al sostegno allo sviluppo e all’emancipazione dell’Africa. 
C.F. 97533990582

28 Aprile 2016
di Gemma
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Tubercolosi

tubercolosi

Più di 100 000 casi sono stati scoperti in RD.Congo all’anno. La Repubblica democratica del Congo (RDC), é uno dei paesi dove la tubercolosi rimane un problema di salute pubblica maggiore . Secondo delle statistiche del Servizio dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), la RDC, é uno dei paesi che conta tra le trenta nazioni a carico elevato della tubercolosi nel mondo, ma anche, uno dei quattro paesi della regione con una pesante presenza della tubercolosi multi-resistente. Per fare fronte a questo, la RDC, ha introdotto il supporto gratuito, della presa in carico dei malati di tale malattia infettiva. Attualmente, il paese registra un tasso dell’87% di successo terapeutico per un tasso di rivelazione del 52%, secondo il rapporto mondiale sulla tubercolosi.

19 Aprile 2016
di Gemma
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Giornata mondiale dell’Africa

La Giornata mondiale dell’Africa, Commemorazione della creazione nel
1963, ad Addis-Abeba, capitale dell’Etiopia, dell’Organizzazione
dell’Unità africana (OUA), alla quale ha succeduto l’Unione Africana
(UA) nel 2002.
Numerose attività e cerimonie saranno organizzate attraverso il
Continente, per il prossimo 25 maggio 2016.
journee-mondiale.com

19 Aprile 2016
di Gemma
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Vaccino

L’Africa non deve interrompere i suoi sforzi
Se l’accesso al vaccino é migliorato, in questi ultimi anni, in
Africa, molto rimane da fare su un continente dove il 20% dei bambini
non sono tuttora immuni, rileva l’ufficio regionale
dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), in un rapporto
pubblicato, il 24 febbraio scorso.
Questo rapporto, diffuso nella occasione di una Conferenza
interministeriale su l’immunizzazione in Africa, che ha avuto luogo, ad
Addis-Abeba, sottolinea i “progressi realizzati” nell’accedere al
vaccino sul continente, ma avverte che “alcune difficoltà” rimangono
per assicurare un accesso universale. Intitolato “Tenere
la promessa: assicurare la immunizzazione per tutti in Africa”, cade a
metà strada della messa in opera del decennio della immunizzazione un
programma della comunità di salute mondiale, che ha come scopo di
stendere l’accesso ai vaccini e ai servizi di umminizzazione a tutti
gli individui da qui al 2020.
“La copertura vaccinale é considerevolmente, aumentata, in quasi
tutti i paesi africani, nel corso degli ultimi decenni”, osserva
l’OMS, che prende, per esempio, il declino della prevalenza del
morbillo e meningite in numerosi paesi africani. Ma l’OMS nota,
inoltre “gli sforzi per aumentare la copertura vaccinale attraverso

il continente”, dove degli impegni supplementari sono dunque necessari”.
La copertura media dal DTC3 (differite-tetano-pertosse) che é
regolarmente utilizzata per misurare la forza e la portata dei
programmi di vaccinazione- é passata dal 57%, nel 2000, all’80%, nel
2014. Ma, meno della metà dei paesi africani (23 su 54) hanno
raggiunto l’obiettivo fissato nel 2012, dal piano di azione mondiale
per i vaccini (GVAP), che consisteva di portare la copertura nazionale
dal DTC3 a più del 90%, nel 2014.

Se la maggior parte dei paesi dell’Africa del Nord hanno segnalato una  copertura nazionale di più del 90%, la situazione é meno incoraggiante nei paesi sub-sahariani,
sottolinea l’OMS che, oltre le disparità geografiche, punta il dito sulle ineguaglianze tra le popolazioni, ricche e povere.
Nonostante i progressi, “delle malattie gravi come il morbillo o il
tetano neonatale, che sono state totalmente, o quasi eliminate nella
maggior parte delle regioni del mondo, rimangono endemiche in Africa”,
indica, ancora, questo rapporto. Richiama, che la vaccinazione
rimane “uno degli interventi più redditizi in materia di salute
pubblica”. Ma, avverte inoltre  “un finanziamento supplementare” sarà
necessario per fornire un accesso equo ai vaccini per tutti i bambini
attraverso l’Africa.

5 Aprile 2016
di Gemma
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Casa Africa invita al “Lunch” for Syria

L’Associazione Casa-Africa ONLUS, con sede a via degli Artisti,
n°32-Roma, in collaborazione con l’IFAD, invita tutti a partecipare
al pranzo di solidarietà per le famiglie siriane, che stanno vivendo
delle situazioni psicologiche atroci e drammatiche, per la guerra
senza fine nel loro paese. Venite numerosi per scambiare il loro
dolore.
L’incontro si terrà domani 6 aprile 2016, ore:12:00 presso la sede IFAD, Via Paolo di Dono, n°44.
Per informazioni contattare Casa-Africa: 06. 42017910- cell: 3332346917

* Nous invitons tous à venir nombreux à l’occasion du repas de
SOLIDARITÉ, pour les familles syriennes, organisé en collaboration
avec l’Association ONLUS-Casa-Africa, à l’IFAD, via Paolo di Dono,
demain 6 avril, à 12:00  M.BA Responsabile Ufficio Stampa Casa-Africa

Ifad

29 Marzo 2016
di Gemma
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La storia non è altro che Storia ! Basta poco per raccontare una Storia .  L’uomo non è altro che un uomo , nella sua vita , nel suo cammino . Mohamed Ba ( resp. ufficio stampa Casa Africa )

Domenico Mondelli – Il Generale Nero

 

1esteriMINI

Nato Osvaldo Sellasie il 30 giugno 1886 all’Asmara in Eritrea, di etnia tigrina, venne adottato nel 1891 dal colonnello parmense Attilio Mondelli nel corso della ritirata in Eritrea in seguito alla sconfitta di Adua, durante il corso della Guerra d’Abissinia. Portato in Italia, nell’ottobre 1900 iniziò a frequentare il Collegio militare di Roma per passare poi alla Regia Accademia Militare di Modena.

Uscitone con il brevetto di sottotenente nel 1905, viene assegnato alla fanteria, specialità bersaglieri. Presta servizio inizialmente nel 5° Reggimento, passando poi in successione al 7°, 8° e 2°. Appassionatosi al mondo dell’aviazione consegui il brevetto di pilota conferitogli dalla Fédération Aéronautique Internationale il 20 febbraio 1914.

Con l’entrata in guerra dell’Italia, il 24 maggio 1915, combatté come capitano nelle file del Battaglione Aviatori eseguendo numerose missioni di ricognizione, anche bassa quota, che gli valsero l’assegnazione di una Medaglia di bronzo al valor militare. Fu al comando della 7ª Squadriglia da bombardamento (Caproni) dalla sua costituzione, avvenuta il 18 febbraio 1916 inquadrata nel Corpo Aeronautico Militare, Dal successivo 1 del mese di aprile formò il IV Gruppo a disposizione del Comando Supremo che utilizzava aerei Caproni Ca.3 per bombardare la Slovenia e la Venezia Giulia austriache.

Dal 14 al 25 luglio 1917 fu al comando dell’XI Gruppo, costituito da 2ª, 3ª, 4ª, 6ª e 15ª Squadriglia Caproni, per passare poi al comando del 67° battaglione del 18º Reggimento bersaglieri, rimanendovi fino al 30 settembre 1917. Il 10 ottobre, con il grado di maggiore, assunse il comando del XXXIII Reparto d’assalto “Fiamme Cremisi” della neocostituita specialità arditi, Il 1 maggio 1918, con il grado di tenente colonnello assunse il comando del I battaglione del 242° Reggimento fanteria della Brigata “Teramo” con cui prese parte alla battaglia del Solstizio rimanendo ferito, e venendo sostituito alla testa del battaglione dal parigrado Umberto Albano.

Dopo la fine della guerra, decorato complessivamente di due Medaglie d’argento e due di bronzo al valor militare, ed insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia, sostituì il tenente colonnello Giovanni Messe alla testa del IX Reparto d’assalto, che fu impiegato in Albania dove ottenne la sua terza Medaglia di bronzo.

Con l’avvento al potere del regime fascista fu oggetto di discriminazione, e lasciò il Regio Esercito nel corso del 1925 perché gli era stata bloccata al promozione a colonnello, entrando nel ruolo della riserva.

Dal secondo dopoguerra visse a Roma in via Milazzo nel quartiere dell’Appio Latino fino alla morte e fece anche la comparsa in alcuni film, mentre aveva il resto della famiglia (moglie e due figli) che viveva nel rione Berlingeri a Capodichino a Napoli.

La sua carriera militare riprese seppure nel ruolo della riserva con la proclamazione della Repubblica Italiana, promosso generale di brigata nel (1959), di divisione (1963), generale di corpo d’armata (1968)[1] e fu insignito del titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana il 10 giugno 1970 con decisione “motu proprio” del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.

Si spense a Roma, presso l’Ospedale militare del Celio, il 13 dicembre 1974.

Fonte: Wikipedia

15 Marzo 2016
di admin
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Anche loro vorrebbero giocare

Salve a tutti.

Vorremmo informarvi che il prossimo 20 marzo presso l’OasiPark, alle ore 16:00, è stato organizzato un pranzo di solidarietà a favore dei bimbi siriani. Potete leggere tutti i dettagli nella copertina qui di seguito. Siete tutti invitati e, se non potete venire, condividete l’invito con i vostri contatti. Grazie.

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