In un rapporto di 84 pagine, Human Right Watch (HRW) incastra nuovamente la politica svolta di Tel-Aviv verso i rifugiati subsahariani. Secondo l’ONG, spinti al limite dalle misure coercitive senza precedenti, sono circa 7000 Sudanesi ed Eritrei che sono stati costretti a lasciare il territorio israeliano dall’inizio dell’anno.
Dal ritorno nel loro paese di origine, numerosi di loro sono stati arrestati arbitrariamente, toturati e a volte accusati di tradimento per essersi esiliati in Israele. Gli abusi dimostrano che questi rifugiati si trovano esposti a una minaccia continua. HRW descrive in quale maniera alcune disposizioni, contro l’opinione della Corte suprema, ostacolano illegalmente i tentativi dei richiedenti asilo eritrei e sudanesi per ottenere una protezione in virtù del diritto israeliano e internazionale.
Ad oggi, più di 41 000 richiedenti asilo subsahariani vivono in Israele, spesso nella paura di essere trasferiti dalla polizia di immigrazione nei centri di detenzioni di Holot e Saharonim, dove sono già ammucchiati circa 3 000 Eritei e Sudanesi.